Esistono delle modalità di pensiero in cui l’individuo che cerca di recuperare una propria salute psicologica, non si accorge di rimanere intrappolato all’interno di loop che lo costringono a perdere la speranza, e a non vedere la via d’uscita per il proprio dolore.
Perdere la speranza
E’ piuttosto comune che le persone che soffrono sul piano psicologico perdano la speranza di poter recuperare un proprio benessere. Quando ciò accade non significa che si sia in presenza della sola depressione, in modo più generale questo può accadere per diverse patologie. Può accadere negli attacchi di panico, così come nella dipendenza dalla cocaina o dall’alcol, nello shopping compulsivo, o nel dolore di una perdita inconsolabile. Le patologie possono essere le più varie.
Si è cercato un aiuto?
Questa è una domanda che utile porsi, ho cercato aiuto? E se si, perché ora non sto ancora bene?
Si può chiedere aiuto a famigliari o amici, si può anche aver chiesto aiuto ad uno psicologo o ad uno psichiatra, eppure le cose non sono cambiate.
Capire la situazione
Anche nel modo di chiedere aiuto può essere annidato il fulcro del problema. Gli amici non capiscono, per i famigliari si è un peso? Lo psichiatra voleva dare dei farmaci che non si voleva prendere? Anche in questo caso le possibilità sono tante. Capire la situazione significa innanzitutto cercare di capire se c’è un legame con il proprio disturbo, capire se effettivamente se ne potrebbe fare a meno, o se invece anche se esso fa soffrire si può constatare che in un qualche modo “lui” ci deve essere.
Chiedere aiuto significa accettare che qualcosa di sé deve cambiare
Questa è la vera condizione per poter formulare una Reale richiesta d’aiuto, una richiesta non fatta così alla cieca. Capire a chi formulare una richiesta d’aiuto è già un modo per provare a prendersi cura di sé. Provare a formulare un aspettativa su come si vorrebbe essere aiutati, è un modo per potersi orientare nel proprio stare male, ed indirizzarsi verso ciò che si può credere utile. Non essere inglobati dalla passività è effettivamente un passo in avanti. In fondo chi si trova a leggere questo articolo e si ritrova all’interno di un disagio psicologico, sta già facendo qualcosa, evidentemente sta cercando qualcosa per sé.
Uscire dalla gabbia della passività
La passività è la vera gabbia, una gabbia fatta di un nulla, dove in fondo si può aspettare che qualcun’altro faccia al posto proprio. In alcuni disturbi importanti, questa è effettivamente la condizione perché si avvii una cura. Comunque stiano le cose, la passività mentale, è una delle condizioni che può togliere la speranza, far rimanere all’interno della coazione delle proprie dipendenze, o giustificare un isolamento come unica modalità difensiva.
Un possibile approfondimento lo potete trovare nell’articolo Mentire a sé stessi