La sensazione di sprecare il tempo

La sensazione di sprecare il tempo è un qualcosa di molto diffuso, sopratutto nei più giovani. Le nuove tecnologie, i social network, gli smartphone o i tablet, ci immettono in un contesto di relazioni rapide, in tempo reale. La nostra mente nel quotidiano è sollecitata da una serie di input “a cui rispondere”, non ci sono ( e non ci possono essere?), tempi morti. Il mondo digitale diminuisce di molto i tempi d’attesa, ottimizza il tempo, e ci permette di non sprecarlo.

Ma tutto ciò è giusto?

Ciò che diventa automatico in noi, di solito non diventa oggetto di riflessione, lo si fa e basta. Come per molte persone è “naturale” accendere la televisione (anche se non la si guarda), così magari per le stesse persone è normale dover guardare le numerose notifiche che arrivano sullo smartphone.

L’automatismo buono e quello cattivo

Gli automatismi ci servono per vivere, semplificano il processo decisionale e di azione, l’automatismo è il nostro pilota automatico. Ma quando l’automatismo diventa un problema? L’automatismo diventa un problema quando diventa una ripetizione. 

Cosa vuol dire?

Vuol dire che l’automatismo è utile perché ti permette di fare le cose del quotidiano, senza spendere quelle energie e fatica (di attenzione) che sono necessarie “quando si deve imparare qualcosa”. La ripetizione invece, non è qualcosa che genera “comfort” psicologico, è qualcosa invece che interferisce, ostacola e crea tensioni. L’automatismo è un qualcosa che ci accompagna, mentre la ripetizione induce degli stati emotivi pesanti, legati all’intrusione e all’imposiziome, si perde la libertà di fare e scegliere.

Dilatare il tempo

Non è un dettaglio da poco, perdere la capacità di fare e scegliere, anche se il primo passo è quello di potersene accorgere. Chi è dentro la ripetizione, non è fondamentalmente nella condizione di accorgersi che non sta scegliendo, ma sta semplicemente ripetendo, ovvero “reagendo” alle situazioni. Reagire alle situazioni (e quindi non viverle), alla lunga genera infelicita, frustrazione e perdita della capacità di desiderare. Non sono effetti da poco, eppure il nostro quotidiano, con tutti gli impegni, le responsabilità e il modo di stare in contatto con gli altri (anche attraverso le nuove tecnologie), genera questo.

Quindi?

Come potersi accorgere che si vive nella ripetizione? La sensazione di sprecare il tempo può essere presa come una porta (in cui entrare), piuttosto che un qualcosa da evitare. La sensazione di sprecare il tempo È UNO STATO MENTALE, non è una realtà. La sensazione di sprecare il tempo, ci dice qualcosa di fondamentale su di noi, non ci dice qualcosa sulla realtà. La sensazione di sprecare il tempo ci indica che non stiamo vivendo in contatto con il Noi Stessi, che non siamo in ascolto di Noi. Non riusciamo a contattare-vivere quella dilatazione del tempo interiore che ci permette di percepire quel fluire interno da cui nasce il sentimento di chi siamo e cosa vogliamo. Come vedete, non è una cosa di poco conto.

Per approfondire il rapporto tra il benessere psicologico e il tempo si può cliccare qui

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