Il vero problema nella cura delle anoressie resistenti

Esistono molte forme di anoressia, che nonostante vengano trattate anche in strutture residenziali, non modificano la loro radice di base.

Differenza tra corpo e pensiero

Nell’anoressia va differenziato il corpo anoressico, dal pensiero anoressico. Nell’anoressia, sono presenti entrambe queste componenti, ma spesso vengono trattate come se fossero una cosa sola. Va invece sottolineato che prima nasce una spinta pulsi9nale anoressica (che si trasforma in pensiero) e poi di conseguenza il corpo diventa anoressico.

La spinta anoressica senza un senso

Il vero problema delle anoressie resistenti, è che in queste pazienti la spinta anoressica si è completamente sganciata dal contesto psicologico che le ha originate. Lo psicoterapeuta che si trova a curare un anoressia resistente, si accorgerà che la spinta anoressica NON HA ALCUN SENSO. Alla domanda “perché vuoi dimagrire” la risposta più comune è “non lo so”.
Questa è una verità nell’anoressia, le pazienti vogliono dimagrire con tutte loro stesse, ma non sanno minimamente il perché.

Perché accade questo?

L’anoressia nella sua coazione a ripetere, ovvero nel godere nel vedere il corpo che dimagrisce, attraverso l’impoverimento metabolico, e l’aumentare dello stato di denutrizione, determinano uno svuotamento dell’esperienza di sé e della propria memoria vitale. Il mondo interno di queste pazienti viene colonizzato dalla spinta a dimagrire, il quale si presenta in modo imperioso, tendendo ad abolire qualsiasi altra forma di pensiero.

Anche se si recupera peso

Queste pazienti non modificano il proprio pensiero “anche se vengono costrette” a prendere peso. Può comunque accadere che anche nei percorsi residenziali psiconutrizionali, le pazienti modifichino il proprio corpo e il proprio comportamento all’interno della struttura residenziale, ma una volta uscite, ricadano nel vortice del dimagrimento. Questo accade perché la spinta pulsionale profonda rimane immodificata. La paziente può capire cos’è nuove su di sé, può anche modificare il modo di stare con gli altri  e con sé stessa, ma lasciare immodificato il fascino esercitato dal dimagrimento.

Fascino del dimagrimento e spinta pulsionale

Se il fascino per il dimagrimento non SVANISCE, allora la spinta pulsionale rimarrà sempre presente, anche se solo a livello latente. In questo senso trovo che la psicoterapia psicoanaltica sia una modalità di cura, che elettivamente si occupa costantemente di monitorare e valutare la consistenza e le mutazioni che intercorrono alla pulsione verso il dimagrimento. Questa pulsione continua ad esistere perché si aggancia ad aspetti del mondo interno che rimangono condensati, e dunque non elaborati. Una vera guarigione può arrivare quando il dimagrimento non esercita più un FASCINO, e questo diventa l’indice del decadimento della spinta pulsionale dell’anoressia.

 

Per vedere un esempio del fascino dell’anoressia in chi si sta curando clicca qui

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