Genitori che fanno quello che dicono i figli

Non è la crisi del padre, ma è una diluizione della funzione genitoriale che porta alcuni genitori a fare in modo sistematico quello che dicono i loro figli.

Dai capricci e oltre

Nel senso comune si dice darle sempre vinte. Quando i bambini sono piccoli, e la coppia genitoriale non ha un assetto regolatore, allora può capitare che i genitori seguano i propri figli in ogni loro capriccio, generando in questo modo un senso di onnipotenza che nel futuro si scontrerà con la realtà delle relazioni.

Lo smartphone

Il cellulare può essere un modo per facilitare la diluizione educativa. Se il bambino viene lasciato con lo smartphone (per non sentirlo), allora succederà che nel momento in cui si ascolta il bambino lo si dovrà subire. Il genitore che delega allo smartphone l’occupazione del tempo libero, o l’evitamento del conflitto per aggirare il peso del dire no, purtroppo predisporrà il proprio bambino ad un onnipotenza che potrà prendere vie problematiche.

La delega

Alla base della diluizione educativa c’è una delega implicita, il non riuscire a stare in relazione con continuità. L’incapacità di stare in relazione potrà essere camuffato in vari modi, la delega allo smartphone è solo uno degli innumerevoli modi. L’educazione di un figlio non può che avvenire attraverso il vivere una relazione reale, una relazione in cui si incontra il piacere dello stare insieme, e si elabora il peso del conflitto.

La delega misconosciuta

Molto spesso i genitori deleganti non si rendono conto di farlo, e motivi possono essere molteplici. Una coppia che non da spazio al figlio, oppure una coppia che basa il proprio rapporto su una relazione superficiale. Quando gli aspetti narcisistici prevalgono, la delega diventa una modalità di difesa. Il figlio che metterebbe in crisi gli equilibri interni della coppia, oppure l’equilibrio interno personale, spinge i genitori a delegare, o ad evitare la relazione educativa.

Educare, questo mondo sconosciuto

Non bastano le buone intenzioni per una buona educazione, ma va ricordato che la RELAZIONE TRA I GENITORI  è il fondamento su cui i propri figli costruiranno la loro personalità. Questo non vuole essere un dire che vuole colpevolizzare i genitori, ma un modo per informare e rendere più consapevoli. Educare non significa dire sempre sì, o sempre no, ma piuttosto creare una relazione famigliare significativa, in cui le cose che fanno e vivono i figli, diventano momento di condivisione e di un fare insieme partecipativo. Educare significa favorire l’espressione del proprio modo d’essere in un ambiente sicuro e attento, e questo non significa che la famiglia non debba essere un luogo reale, dove si può discutere e a volte litigare. Ma il collante deve esser sempre la relazione. In una sana relazione tra genitori e figli, i genitori non saranno subordinati ai loro figli, e non si ridurranno a fare quello che dicono loro.

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