Dalla colpa alla responsabilità nelle relazioni

Nei disturbi alimentari (ma non solo), le pazienti sono afflitte da forti sensi di colpa verso la famiglia e/o verso sé stesse. Allo stesso modo, i loro famigliari sono afflitti dalla colpa di non essere stati dei buoni genitori, oppure si sentono giudicati come dei cattivi genitori.

La colpa nelle pazienti affette da DCA

Molto spesso le pazienti soffrono di sensi di colpa legati al loro corpo, al peso e più generalmente verso ciò che mangiano (o come lo mangiano). Nell’anoressia la colpa è riferita al non restringere per quanto la malattia dice loro, di non arrivare ai pesi prefissati (sempre più bassi). Per le pazienti BED la colpa è di essersi abbuffate, di non essere riuscite a trattenersi, nel vedere che il peso continua a salire. Per le pazienti bulimiche la colpa si concretizza quando non riescono a vomitare tutto.

La colpa verso i famigliari

La colpa del sintomo se analizzata, mostra che in fondo porta con sé sempre una colpa rispetto ai propri genitori. Si può pensare di non essere delle figlie all’altezza, di non essere come loro mi volevano, di essere una ragazza che da solo e sempre dei problemi. Una paziente direbbe: “non si meritano una figlia come me!”. Il fatto che sotto la colpa del sintomo ci sia sempre una colpa che ha uno sfondo relazionale, non è una consapevolezza che può essere percepibile nell’immediato. È necessario un lavoro psicoanalitico per arrivarci, come è necessario un lavoro per potersi slegare dalle colpe e poter accedere alla capacità di SCAMBIARE in una relazione. Scambiare alla pari, e non sentirsi sempre meno degli altri, e dunque non all’altezza, e quindi in colpa!

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