Come aiutare i bambini a dormire da soli 2

Riprendendo i temi del mio primo articolo, qui vorrei approfondire quello che a me pare il punto cruciale per riuscire a ad aiutare i propri a figli a dormire da soli. Alla fine del primo articolo sottolineavo come uno dei fattori cruciali per aiutare i propri bambini e’ quella del dialogo “tra i genitori”.

Servono le tecniche?

Spesso la ricerca delle tecniche (a mio parere) sono il tentativo di trovare una scorciatoia a quello che invece potrebbe diventare la difficoltà della coppia nell’affrontare una problematica che può diventare veramente rilevante. Il dialogo tra i genitori è il sale del “rapporto di coppia” ma anche il centro della vita famigliare; quando questo dialogo si incrina o si inaridisce, allora può accadere che tutto il sistema famigliare ne risenta (compreso il sonno dei bambini). Le tecniche (che possono essere degli utili indicatori) non possono sostituire la vostra capacità di comprensione! Uscendo da una logica di facile colpevolizzazione, è però essenziale sapere che i bambini (a livello psicologico) si nutrono della comprensione e delle parole dei loro genitori, questo è importante saperlo, perché è su questo che ruota la responsabilità di essere genitori!

Cosa si può fare?

Per approfondire quello che i genitori possono fare per i loro figli, partirei dall’idea di poter distinguere se il problema del sonno dei bambini può essere un qualcosa che è già presente nei primi mesi di vita, oppure se invece è insorto in modo improvviso e inaspettato in un periodo successivo. Cogliere questa distinzione permette di capire se è avvenuto un primo adattamento del bambino nel delicato passaggio dalla vita “intrauterina” a quella “extrauterina”. E’ importante capire se il bambino è riuscito ad acquisire i ritmi fondamentali del proprio sviluppo (come quello alimentare e del sonno), o se invece questo passaggio non è avvenuto completamente. E’ importante accorgersi se in un qualche modo qualcuno di questi ritmi fatica ad instaurarsi in modo armonico rispetto a quello che è lo stile e le abitudini famigliari dei genitori.

Il ruolo dei genitori

Una coppia che si trova ad avere un figlio che ha problemi nel dormire da solo, dovrebbe prendersi un po’ di tempo per sé, in cui poter parlare con una certa tranquillità e senza fretta (sospendendo quelle che sono le quotidiane pressioni della vita famigliare) di questi argomenti. Ciò che conta veramente è che ognuno dei due genitori sviluppi una “propria” idea sentita sul argomento…spesso quello che trovo nella mia pratica di Psicologo è quella di incontrare dei genitori (che per diversi motivi) non riescono o non possono sviluppare un proprio punto di vista autentico in cui credere. L’importanza di avere un punto di vista “credibile” è quello di generare una motivazione e un orientamento nelle cose che ci sono da fare; quello che importa non è tanto il risultato immediato, ma l’iniziare (anche per prove ed errori) a tracciare un percorso che in estrema sintesi significa modificare il modo di fare o comunicare nella coppia e della coppia con i propri figli. Spesso sono questi cambiamenti (che possiamo considerare come l’ approdo a una nuova comprensione) che permettono la risoluzione dei problemi del dormire.

A partire dalle molte domande che i lettori dei miei articoli mi hanno fatto, ho messo a punto un semplice e agevole LIBRO-GUIDA che possa accompagnare e chiarire le diverse problematiche che riguardano il sonno dei bambini. Per avere più informazioni e leggerne un estratto cliccate qui

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63 commenti

  1. Buongiorno dottore.
    ho letto entrambi i suoi articoli prima di chiedere il suo parere.
    Parto dal fatto che io e mio marito siamo una coppia solida, affiatata ed ancora innamorata dopo 18.
    io ho 42 anni e mio marito 44 ed abbiamo una bambina di quasi 8 anni.
    Fino dal rientro dall’ospedale dopo il parto nostra figlia ha sempre dormito da sola nel suo lettino nella sua cameretta.
    fin da neonata abbiamo sempre letto a turno ad voce per lei ma appena finita la filastrocca la salutavamo e lei si addormentava da sola.
    poi da più grandina la lettura durava fino a che si addormentava.
    ultimamente abbiamo smesso di leggere perchè imparando a leggere da sola, si leggeva qualche pagina dei suoi libri e noi dei nostri lì con lei e andavamo via quando si addormentava.
    Questo fino a quest’estate, quando abbiamo ristrutturato casa andando in un’altra casa per un pao di mese e tornando a fine agosto in una casa praticamente nuova e con un nuovo bagno nella sua camera.
    Da lì sono iniziati i primi disagi: saltuariamente iniziava, seppur noi stessimo sempre lì con lei, a non addormentarsi più o comunque solo dopo lunghissimo tempo (anche un’ora/due) e se si addormentava ci chiamava diverse volte per notte e sempre dicendo che faceva brutti sogni o che “aveva paura”.
    Poi a fine novembre abbiamo avuto un incidente in scooter dove io mi sono rotta un piede e lei fortunatamente ne è uscita senza un graffio.
    Lì la situazione è degenerata: l’addormentarsi è diventato impossibile e (visto che lavoriamo entrambi) è stato necessario iniziare per le prime volte nella sua vita a portarla nel letto con noi, dove però il papà non riesce a dormire e quindi si sposta nella sua cameretta.
    Abbiamo a lungo parlato con lei, dell’incidente che sicuramente l’ha scossa e spaventata molto e delle sue paure che come tanti bimbi sono quelle dei mostri, dei killer, del fatto che NOI ci trasformiamo in mostri.
    Le abbiamo chiesto della casa “nuova” di cui lei dice aver paura soprattutto perchè ha il bagno in camera con la porta scrigno (silenziosa!) da cui ha paura che esca chissà che mostruosità.
    Insomma: le solite cose!
    Ma dal momento che nostra figlia è stata sempre serena, solare ed allegra,ha sempre dormito, e non ha mai avuto nessun problema, questa privazione del sonno (al di là che è debilitante per noi ma anche per lei perchè poi a scuola rischia di addormentarsi) ci preoccupa moltissimo e chiediamo il suo parere.
    Grazie mille per l’attenzione e buona giornata.

    • Gent.le Raffaella,
      la sua descrizione è molto dettagliata e si vede che è anche il frutto di una riflessione sulla situazione di sua figlia. Avendo tutti questi elementi a disposizione, credo di poterle consigliare di far fare una valutazione ad uno psicoterapeuta dell’infanzia della sua zona, questo perché il tipo di paure che lei ha elencate “non sono” tutte fisiologiche per la sua età. Mi pare che la paura che Voi vi trasformiate in mostri, mette in risalto come “sul piano interno” vostra figlia non possa accedere a voi come fonte di sicurezza e protezione, in questo senso il far intervenire “un terzo” che approfondisca la situazione, mi pare la soluzione migliore sia sul piano sintomatologico e sia per il corretto sviluppo psicologico della bambina.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

    • Salve mia figlia 7anni..si era abituata senza alcun problema…circa 5anni fa..con l’arrivo del fratello a dormire nella loro cameretta.
      da 6 mesi ho deciso di lasciare il lavoro per dedicarmi completamente a loro .e il momento del sonno è diventato un incubo:
      nonostante..favole…storie…filastrocche giochini..prima di dormire…carezze..coccole..baci e abbracci…
      lei non vuole assolutamente addormentarsi senza di me al suo fianco…se Lo fa…per sfinimento…si fa tatdi e questo si ripercuote sulla scuola…e sul suo umore giornaliero.
      Non so come fare..piu che altro per tranquillizzarla.. vi ringrazio per un consiglio. ale

      • Gent.le Alessandra,
        mi dovrebbe dire qualcosa sui motivi che l’hanno spinta a lasciare il lavoro per dedicarsi completamente ai figli…….potrebbe essere che questo fattore sia coinvolto nei problemi del sonno che ha descritto.

        Cordiali Saluti
        dr. Mattioli

  2. Salve Dottore,
    Nostra figlia di 4 anni mezzo fatica ad addormentarsi da sola. Credo proprio che sia colpa mia: l’ho abituata male fin da quando era neonata. La allattavo su richiesta, ma questo ha generato un circolo vizioso in quanto durante la poppata notturna tendevo ad addormentarmi con la bimba in braccio e per questo preferivo allattarla a letto per evitare che mi cadesse. Il risultato era che la bimba dormiva con noi, in quanto dopo la poppata mi addormentavo pesantemente e mio marito non spostava la bambina nel suo lettino dopo la poppata per mio conto. Ora nostra figlia si addormenta in camera sua, ma ci costringe ad aspettare nel letto con lei finché non si addormentata. A volte uno cerca di svegliare l’altro per riportarlo nel lettone, ma non sempre riusciamo a svegliarci e uno dei due (quasi sempre io) rimane a dormire con la bambina tutta la notte.
    Non riusciamo a rompere questo schema: nostra figlia dice che è spaventoso dormire sola, che non può, lo vive come una punizione.
    Come fare?
    La ringrazio per l’attenzione,
    Saluti

    • Gent.le Francesca, quello che sua figlia definisce come spaventoso, direi che lo possiamo vedere il come lei sente di vivere l’esperienza del distacco da questa situazione. Per poterle dare qualche suggerimento, mi dovrebbe dire fino a che età è stata allattata sua figlia.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

      • Buona sera e grazie per la Sua risposta,
        Mia figlia è stata allattata durante il suo primo anno. Poi ci è voluto circa un mese per smettere. Diciamo che ho smesso completamente di allattarla quando aveva un anno e un mese.
        Cordialità
        Francesca

        • Gent.le Francesca, la prima cosa su cui metterei l’attenzione è il capire cosa avete tentato di fare per svezzare al sonno autonomo vostra figlia. Mi spiego meglio, visto che lo svezzamento dalle poppate sembra essere riuscito, andrebbe capito che cosa di questa “capacità” non ha potuto entrare nella tematica del sonno. Anche il dormire da soli è uno svezzamento rispetto al percepire la presenza dei genitori. Visto che ora la bambina ha 4 anni e mezzo (ed è entrata nella situazione edipica), andrebbe capito se vostra figlia non sta mettendo in atto un’azione di preferenza verso uno dei due genitori, o se invece non tollera il rapporto tra i due genitori o la percezione della loro vicinanza. Riassumendo, vanno valutati i temi dell’attaccamento insicuro (che vostra figlia sembra avere), distinguendoli, da possibili gelosie che la bambina potrebbe avere verso i genitori, che in teoria dovrebbero dormire insieme.

          Saluti
          dr. Mattioli

      • Buongiorno sono Ilaria mamma di Alice una bimba di 8 anni che tutt’ ora non vuole dormire da sola.Il papà ogni sera la porta a letto e le racconta la storia ,poi rimane con lei fino a che non si addormenta.durante la notte lei si sveglia anche 3 volte e viene a chiamare perchè appunto ha paura a stare da sola.Abbiamo cercato di chiederle per capire di cosa lei abbia paura e crediamo sia proprio il fatto di essere sola e possa succedere qualsiasi cosa,dai ladri al temporale etc..noi non sappiamo proprio piu cosa fare.Siamo sfiniti fisicamente e anche psicologicamente.ha qualche consiglio da darmi?grazie

        • Gent.le Ilaria,
          se siete arrivati a 8 anni e vostra figlia ha paura di stare da sola, ciò significa che c’è un attaccamento insicuro. Il punto quindi non è come farla dormire da sola, ma come far sì che lei possa sviluppare un senso di sicurezza. Andrebbero valutate le sue non autonomie psicologiche o le eventuali gelosie e attaccamenti esclusivi. Una volta individuati, andrebbe favorito un processo di emancipazione che in un secondo momento, le dovrebbe permettere di acquisire una maggiore sicurezza nello stare da sola.

          Cordiali Saluti
          dr. Mattioli

  3. Buonasera Dottore, mi sono imbattuta in questo suo interessante articolo e mi permetto di scriverle per chiederle un aiuto. Comincio ammettendo le mie colpe: ho sempre addormentato la bimba nel lettone e lasciata lì con me perché più comodo per allattare (allattata fino all’anno ma senza fatica a staccarla perché dopo lo svezzamento, era abbastanza disinteressata al seno ) ed anche perché eravamo sole in quanto il papà lavora dalle 23 alle 6 di mattina. Quando poi ho tentato di farla addormentare con la famosa routine di cui tanto si parla, ormai era tardi.. pianti e crisi isterichei e quindi abbiamo sempre dormito insieme. Ora ha quasi 6 anni, tra poco inizierà le elementari e combatte contro il sonno, non dice MAI ho sonno o sono stanca, non chiede mai di dormire ed anche quando è nel letto, cerca mille scuse per non dormire ( leggimi ancora una storia,vado a prendere l’acqua, ho caldo, voglio papà, voglio i nonni, parliamo un po’ ). Bisogna rigorosamente dormire nel letto con lei e girati verso di lei (guai a girarsi e a darle le spalle) in pigiama e con tutto spento , come se appunto si andasse tutti a dormire , non accetta che l’addormentiamo e noi poi rimaniamo svegli (anche se sa che il papà esce per andare al lavoro). Tutto questo accade esattamente uguale anche se dorme dai nonni (capita raramente, ma capita)
    Lei dice di non sapersi addormentare da sola . Non vuole cedere al sonno e noi tutte le sere passiamo almeno un’ora (a volte di più ) ad addormentare lei.Non lo trovo giusto , abbiamo diritto a scambiare due parole tra adulti, a vedere un film o comunque non a stare sdraiati al buio facendo finta di dormire perché, di fatto, quello è l’unico momento della giornata che io e mio marito possiamo passare insieme (causa anche i nostri lavori ad orari inversi). Ora abbiamo anche un fratellino di quasi 7 mesi e stiamo facendo lo stesso errore della nanna nel lettone ma spero di essere ancora in tempo per correggerci ! Aggiungo che lei ha tolto il ciuccio 10 mesi fa, a quasi 5 anni, praticamente obbligata e contro la sua volontà (ha avuto un’irritazione alla lingua credo per i troppi dolci e le abbiamo detto che era per via del ciuccio, così l’ha lasciato e, una volta passato il problema dopo un paio di giorni, non l’ha più ripreso ma da lì è diventata molto più irrequieta e totalmente incapace a rilassarsi e l’addormentamento che prima avveniva nel giro di 15/20 minuti, è diventato di un’ora/ora e mezzo. Non nego di aver pensato di ridarglielo anche se dubito lo riprenderebbe, non l’ho mai vista interessata a quello del fratello, nè mi ha più chiesto del suo. Spero di averle dato sufficienti informazioni per poter avere un suo parere, siamo frustrati e stanchi di sgridarla e vederla piangere, ma inevitabilmente finisce così.. La ringrazio sentitamente e le mando un cordiale saluto

    • Buon giorno Francesca,
      le potrò rispondere dopo il 9 settembre al rientro dal mio periodo di vacanza.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

    • Gent.le Francesca,
      fa bene a parlare del Ciuccio, perché è evidente che sua figlia ha sviluppato un attaccamento problematico, e il ciuccio era un po’ il rappresentante di una piccola autonomia (con il ciuccio si addormentava in 20 minuti), mentre senza ciuccio non può addormentarsi. Posso ipotizzare (ma solo ipotizzare) che il fatto che il papà lavori di notte abbia favorito questo suo attaccamento insicuro, infatti lei non vorrebbe mai dormire, ovvero staccarsi da voi.
      Per poterle dire qualcosa in più, mi dovrebbe dire cosa pensa il papà di questa situazione.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

      • Gentilissimo Dottore, la ringrazio per l’attenzione. Secondo il papà la bimba è un vulcano di energie che ritiene che il dormire sia una perdita di tempo e per questo , non vuole farlo (lei dice spesso che vorrebbe che fosse già mattina)
        La bimba non ha mai accusato gli orari lavorativi del papà perché lui è in Casa fino Alle 23.00 e quando va via, lei di solito dorme. Tra l’altro lui ha preso 3 mesi di aspettativa in estate ed è quindi stato a casa anche di sera/notte, ma il problema non si è risolto. La bimba vuole sempre fare qualcosa di giorno, è veramente incontenibile quindi se i nonni o genitori di amichetti propongono qualcosa, lei va con loro senza problemi e senza badare a noi (non è “mammona” in questo senso). L’addormentamento però è terribile.. anche se dorme dai nonni, il tempo impiegato e lo stress, è lo stesso .
        Ha provato quest’estate a dormire una notte dagli zii con le cuginette ed ha fatto la notte totalmente in bianco dicendo che voleva la mamma . Non ha mai chiuso gli occhi nemmeno per 5 minuti, mi hanno detto i miei cognati . Siamo veramente sfiduciati
        Grazie davvero per il suo aiuto ,

        • Gent.le Francesca,
          mi pare che lei indichi in modo corretto alcuni tratti di sua figlia che credo possano risultare problematici al di là della questione del sonno. Quando rileva che di giorno vuole sempre fare qualcosa e che è incontenibile, mi pare che metta in evidenza degli aspetti della personalità della bambina. Questa cosa meriterebbe una valutazione più approfondita, per cui la cosa che le posso consigliare è questa: se vuole mi contatti via mail per valutare una consulenza con me tramite Skype, oppure in alternativa, contatti uno psicoterapeuta della sua zona (esperto nell’infanzia) poter avere una consulenza da lui.

          Cordiali Saluti
          dr. Mattioli

        • Buonasera dottore, sono mamma di due bimbi: un maschio di 9 anni e una femminuccia di quasi 5 anni. Il maschietto, da sempre, ha dato problemi nell’addormentarsi: non è mai capitato che si addormentasse da solo nella sua cameretta. Dice che ha paura, che fa brutti sogni (anche se spesso ammette che non sono brutti sogni, ma cattivi pensieri… immagina che entrino i ladri a casa o cose del genere). Per farlo dormire siamo stati sempre costretti a tenerlo nel lettone e poi spostarlo o ad aspettare in camere con lui che prendesse sonno. Quest’anno in estate ci siamo trasferiti nella casa di villeggiatura dove i bambini dormono nella stessa camera. Solo così lui è riuscito, raramente devo dire, a dormire senza di noi. A patto, però, che sua sorella si addormentasse dopo di lui, con la TV accesa e con il suo chiamarci in continuazione per dirci di non addormentarci fino a che lui fosse stato sveglio. Il problema è che noi diamo stanchi. Sono 10 anni che praticamente non dormiamo (io dormo 3, massimo 4, ore a notte) e, cosa più grave, la piccola comincia a copiare gli atteggiamenti del fratello. Comincia a chiederci di nonnaddormentarci prima di lei e a dire che ha paura anche se capisco che non è vero. Anche durante il giorno lui ha paura di tutto. Fino a poco tempo fa non andava nemmeno in bagno solo. Se noi siamo in giardino, lui viene fuori gridando a cercarci. Non fa i compiti nella propria cameretta perché non vuole stare solo. Una volta, dietro consiglio della pediatra, abbiamo incontrato una psicologa, solo io e mio marito. Devo dire che non mi ha fatto un’ottima impressione. Il posto dove ci ha ricevuti era una casa disabitata, non aveva niente attorno che potesse mettere a suo agio un bambino. I consigli che ci ha dato erano tutti quelli che avevamo già messo in pratica (la lettura prima di dormire, parlare con lui per chiedergli quale fosse il problema e spiegargli che non c era motivo di aver paura, affidargli un compito quotidiano come qulo di curare una piantina…). Ci ha chiesto di che colore fossero le pareti della cameretta e i mobili (pareti chiare e armadio nei toni del mandorla e azzurro). Fatto sta che dopo questo breve incontro, mio marito non ha voluto portarci il bambino e io non ho insistito. Ma stasera, dopo l ennesimo episodio di pianto disperato, ho deciso di provare a scrivere anche a lei. Dico a mio marito che non è normale a questa età avere questi problemi e che secondo me servirebbe l aiuto di un esperto, ma lui invece è contrario e dice che è normale… Intanto io non conosco un bambino della sua età che crei tutti questi problemi. Lei cosa ne pensa?

          • Buon giorno,
            in questo momento sono in vacanza, le potrò rispondere a partire dai primi di settembre.

            dr. Mattioli

          • Gent.le Elisa,
            quello che lei descrive non è normale, vista l’età del bambino va contattato uno psicoterapeuta specializzato nei problemi dell’infanzia e adolescenza, non una semplice psicologa.

            Cordiali Saluti
            dr. Mattioli

  4. La ringrazio molto. Ne parlerò sicuramente con il papà per valutare insieme come procedere. La ringrazio infinitamente per la sua attenzione. A presto

  5. Salve dottore.
    La ringrazio per questo suo articolo scrupoloso.
    Mio figlio, 7 anni appena compiuti, ogni 2-3 volte a settimana si sveglia nel cuore della notte e si sposta autonomamente nel nostro letto.
    Posto che mio figlio ha sempre dormito nel suo lettino sin da piccolo, noi abbiamo adottato questa routine.
    1) doccia (da solo) – lavaggio denti
    2) nel lettino con me che gli leggo un capitolo di un libro
    3) al termine del capitolo arriva mia moglie e lui si addormenta da solo.
    Questa cosa non succede solo quando mia moglie non c’è e io aspetto che lui si addormenti per andarmene via.
    Non ha mai sonno se non in particolari condizioni di stanchezza, ma sa che quando gli dico “doccia” inizia la routine e non protesta.
    Sta diventando un problema anche perché ho provato a spiegargli che non è da solo in casa, che noi siamo nella stanza a fianco, che sappiamo che ci vuole bene e vuole stare con noi (la scusa che adopera per giustificare il suo “viaggio”).
    Non fa incubi, non credo si svegli per rumori (casa nostra è piuttosto silenziosa), né per fame o sete.
    Arriva nel lettone e si riaddormenta subito senza necessità di essere coccolato o altro.
    Posso chiederle se intraprendere una sorta di gioco di responsabilizzazione potrebbe funzionare per ripristinare le cose?
    Lui quando gli chiedo perché viene nel lettone dice: “Perché vi voglio bene e voglio stare con voi”.
    Va a scuola con voglia, felice e spensierato. Gioca a calcio ma credo senta la pressione e la responsabilità di fare bene (si mangia spesso le unghie, anche in campo).
    Insomma, il quadro è questo.
    Ah, aggiungo che è un bambino bravissimo che non fa mai ma veramente mai capricci di nessun genere.
    Grazie.

    • Gent.le Danilo,
      appunto perché suo figlio non fa mai capricci forse ha iniziato a farne?
      A parte questa osservazione, direi che il punto da sondare (all’interno della coppia genitoriale) è il cercare di capire come mai vostro figlio non avverta una certa resistenza ad intrufolarsi nell’intimità dei genitori. Possibile che non avverta che quello è il vostro luogo? O è forse per quello che cerca di “mettersi” tra di voi?
      Se vuole mi faccia pure sapere cosa ne pensate lei e sua moglie.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  6. Buongiorno Dottore, noi siamo una coppia affiatata con un bambino di 9 mesi, che negli ultimi 2 mesi ha iniziato ad avere problemi con i risvegli notturni.. si sveglia spesso, circa ogni mezz’ora/1 ora, si siede nel lettino e si lamenta finché uno di noi non gli ridà il ciuccio e allora si sdraia e si riaddormenta subito. Premetto che dorme nel suo lettino in cameretta dall’età di 4 mesi e fino a circa 6 mesi non ha mai avuto problemi , dormiva tutta notte con una sola sveglia per mangiare. Il bambino è stato allattato al seno fino a 3 settimane fa,poi abbiamo tolto il seno e introdotto il biberon, senza nessun problema da parte sua che l’ha accettato fin fa subito. Prima della nanna seguiamo una routine impostata sul bagnetto, la lettura di un libricino e il biberon di latte, dopodiché lo mettiamo nel lettino e lui o dorme già o si addormenta nel giro di pochi minuti. Il problema sono le continue sveglie notturne.. soprattutto nelle prime 3/4 ore della notte. Ha qualche suggerimento per aiutare il bimbo a dormire più serenamente? La ringrazio in anticipo. Elisa

    • Gent.le Elisa,
      lei mi descrive una situazione che appare armonica, nonostante questi risvegli. Le chiedo se secondo lei il vostro bambino è rassicurato dal vedervi quando andate a dargli il ciuccio, o se invece è rassicurato dal poter avere il ciuccio in bocca?
      Durante la giornata lo usa (il Ciccio) e se si, in quali situazioni?

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

      • Buongiorno dottore la ringrazio per la risposta. Durante il giorno il ciuccio non lo usa solo per i riposino, a volte capita anche che si addormenti senza. Non so se possa essere rassicurato dal vederci, a me sembra che durante questi risvegli lui sia abbastanza incosciente ( ha sempre gli occhi chiusi) e si rassicura appena le mettiamo il ciuccio in bocca.. poi spesso si addormenta ma non riesce ad entrare nel sonno profondo e si risveglia dopo poco.

        • Gent.le Elisa,
          lei ritiene che ci possano essere degli elementi del Pavor? Ovvero, suo figlio non presenta la fenomenologia del pavor, ma ne mantiene lo stato di incoscienza? Quindi possiamo dire che non sia un vero e proprio risveglio? (Se vuole dia un occhiata all’articolo sul pavor).
          Le chiedo questo perché se c’è un vero risveglio o se invece c’è uno stato di attivazione non cosciente, cambia l’atteggiamento che può essere utile avere.

          Cordiali Saluti
          dr. Mattioli

  7. Buongiorno dottore, avevo escluso l’ipotesi del lavoro perché mi sembra ancora troppo piccolo e perché quando lo trovo sveglio ma con gli occhi chiusi, si tranquillizza subito appena gli do il ciuccio o se lo prendo in braccio.. leggerò volentieri l’articolo che mi ha indicato. Le anticipo che da qualche giorno questi risvegli sono diminuiti.
    Grazie

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  9. Buonasera dottore, ho due gemelle di 5 anni e mezzo. Allora iniziamo dicendo che le bambine dormono insieme in un letto matrimoniale, non si addormentano da sole. Io o mio marito (facciamo a sere alterne) leggiamo una favola e stiamo in camera finchè si addormentato. A me questo non pesa, anzi mi fa piacere. Il problema è che dopo 4 ore, 5 quando va bene una delle due arriva in camera a chiamarci. Vorrei precisare che l’80% delle volte è sempre una. Ma nel restante 20 arriva l’altra, cioè non esiste una notte intera che nessuna delle due sia arrivata. Allora essendo che non si può dormire in 4 io per poter dormire mi trasferisco in camera loro, in mezzo nel loro lettone. Ci sono sere che provo a riportarala in camera e poi torno nell’altra stanza ma al Max dopo un ora torna. Alcune volte l’ho riportata anche 4 volte, poi per il sonno cedo e mi metto in mezzo a loro. Due anni fa abbiamo provato a fargli fare l’addormentamento autonomo ma è stato un disastro. Di per sé c’eravamo anche riusciti ma Caterina (Quella che ora viene a chiamarci più spesso) credo avesse avuto una sorta di depressione, durante il giorno iniziava a piangere senza motivo. Noi credendo che il problema fosse dovuto al fatto di dormire da sola abbiamo mollato e infatti dopo un Po è tornata come prima. L’anno scorso abbiamo riprovato e sempre lei Caterina ha avuto problematiche durante il giorno. Questa volta faceva pipì di continuo e quando dovevo andare a prenderla da casa dei nonni faceva una tragedia, proprio perché andavo a prenderla per andare a casa a dormire. Abbiamo rimollato e poco dopo l’è passato. Se ora gli dico che sono grandi e dovrebbero dormire da sole mi dicono che hanno paura, preciso che già hanno la lucina notturna. Vorrei riprovarci ma come posso fare?

    • Buon giorno,
      in questo momento sono in vacanza, le potrò rispondere a partire dai primi di settembre.

      dr. Mattioli

    • Gent.le Alessandra,
      visto che sono gemelle evidentemente richiedono un contatto specifico. Io comincerei dal passare dal letto matrimoniale, a due letti singoli ma vicini. Se la cosa funziona poi le distanzierei. Nel quotidiano metterei attenzione nel fare emergere le loro diversità piuttosto che consolidare le uguaglianze.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  10. Buonasera Dottore, ho letto con interesse gli articoli e rispecchiano la mia attuale situazione familiare. Sposata con mio marito e coppia affiatata nella vita, due bambine, di 7 anni e 1 anno. La grande ha sempre avuto risvegli notturni, fin da piccolissima. Ora giustifica i suoi risvegli alla forte mancanza della mamma durante la notte e ad ogni risveglio vado in camera sua per riaddormentarla. Io lavoro soltanto la mattina ed il pomeriggio la seguo nelle varie attività scolastiche e sportive. Suggerimenti?

    • Gent.le Rita,
      visto che sua figlia lamenta una mancanza della mamma nella notte, forse nel suo seguirla nel pomeriggio andrebbe valutato il tipo di presenza che lei mamma ha nel quotidiano rispetto alle attività di sua figlia, magari cercando di creare degli spazi di separazione diurni che possano anticipare le richieste della notte. Dato che il problema si protrae da quando era piccola, evidente è in gioco un attaccamento che chiede di essere modulato.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  11. Gent.le Dottore ho letto con molto interesse il suo articolo ed è per questo che le chiedo un consiglio. Mia figlia ha 8 anni una bambina estremamente autonoma sin da piccola, così mi hanno sempre detto le maestre già dal nido. Nessun problema nell’inserimento e mai avuto problemi con il distacco da scuola. Ha sempre dormito nel suo letto in camera sua salvo casi eccezionali di malattia che per controllarla la tenevo nel lettone. Durante il periodo del lockdown sono iniziate le prime ansie della bambina di non riuscire a dormire parlando con il pediatra mi ha consigliato uno sciroppi naturale per conciliare il sonno e tutto è tornato alla normalità. Il problema è ripreso dal rientro dalle ferie che per via di una brutta otite ho dormito insieme alla bambina per evitare di disturbare anche mio marito. Adesso sta bene ma il momento del dormire è diventato un incubo ….riesce solo ad addormentarsi con me e guai se faccio rumore o mi sente alzarmi si sveglia subito. E anche quando si addormenta capita che si svegli e mi chiami. Stasera poi che abbiamo cercato di farle capire che anche i genitori devono riposare ecc. Si è fatta venire una crisi di pianto e accusava attacchi di panico eccecc. Premetto che quando capita (poche volte) che la bimba si addormenta con il babbo perché io non sono in casa ..tutto fila liscio..si lava i denti si prepara va a letto da sola e dopo 10 minuti dorme già. Lo sento questo attaccamento morboso che ha nei miei confronti …ma in generale è una bambina serena non fa storie se rimane a dormire dai nonni..il problema sorge con me. Tra poco ricomincerà la scuola non è possibile continuare così perché la mattina ci svegliamo tutti presto per andare a lavoro. Ho parlato molte volte conlei per capire cosa possa essere la causa di non voler dormire da sola non sa spiegarlo dice solo che mi vuole vicino. Grazie per i consigli che mi darà

    • Gent.le Alessandra,
      se c’è questo tipo di attaccamento nei suoi confronti direi che debba essere diluito alla sera, con un maggior intervento del papà, mentre durante la giornata dovrebbe provare a porre attenzioni a quelli possono essere le interazioni che possano alimentare quello che ha chiamato un attaccamento morboso. Se non riuscisse a vedere nulla, provi a chiedere cosa ne pensa suo marito o i suoi famigliari.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  12. Buonasera dottore,
    Mio figlio ha 13 mesi. Dorme da solo in camera sua e si addormenta da solo da quando ha 3 mesi e mezzo perché mi ci sono dedicata molto affinché fosse autonomo da questo punto di vista. Quando è iniziato il Covid sono stata a casa due mesi e lui si addormentava alle 8;45 e si svegliava alle dieci. È un bambino che ha bisogno di dormire molto. Finita la quarantena ho ricominciato a lavorare e lui ha iniziato a non voler dormire da solo e so svegliava presto per L ansia che me ne andassi, ma sono riuscita a ritornare più o meno alle vecchie abitudini. Poi da fine luglio siamo Stati a casa al mare insieme anche ai suoi cuginetti e ha iniziato a non voler dormire più da solo. Ho attribuito questo atteggiamento alla casa grande dove poteva sentirsi più solo e a un po di gelosia nei confronti dei cugini. Ora è una settimana che siamo di nuovo a casa, sono riuscita a farlo di dormire solo per il pisolino dopo pranzo, ma la sera non c è verso. Lui è stanco morto, ma è come se non volesse abbandonarsi al sonno e si addormenta solo se c è qualcuno con lui in camera. Le dico che è un bambino molto buono, anche se permaloso, sgridarlo non serve, bisogna parlargli, anche se è piccolo. Ed è molto sensibile, somatizza tutto. Comunque è un bimbo che gioca con gli altri, grandi e piccoli, sa giocare da solo, è tendenzialmente calmo. Piange raramente, non è capriccioso. Insomma non posso lamentarmi. Non sto avendo neanche problemi con L inserimento al nido, non ha mai pianto. È un bimbo che ha sempre mangiato, non mi ha mai lasciato un pasto e anche svezzarlo è stato un gioco da ragazzi. Insomma non mi ha mai dato problemi. Questo problema dell addormentamento è l’unica cosa che mi fa pensare perché mi tocca stare in camera anche un ora. Non vede. E non è una questione che non è stanco, glielo assicuro. Se avesse qualche Consiglio sono ben pronta ad ascoltarlo. Grazie anricipatanente

    • Gent.le Flavia,
      non ho capito quando eravate al mare in che stanza avrebbe dovuto dormire suo figlio.

      dr. Mattioli

  13. Buongiorno dottore,
    Mio figlio ha 5 anni 1/2 e pur essendo un bambino estremamente indipendente, per la nanna abbiamo un pò di problemi. L’ho allattato a richiesta per 2 anni, ma mai di notte (perchè riusciva a fare praticamente 6/7 ore di sonno) e questo lo ha portato a dormire sempre nel suo lettino e mai nel lettone. Chiaramente l’ultima poppata era quella della sera, si addormentava poi lo mettevo giù. Quando ho smesso di allattarlo era già nella sua cameretta, e chiaramente quel momento è stato sostituito con le letture, poi si spegneva la luce e io o il babbo aspettavamo che si addormentasse. Arrivava così quasi sempre, alla mattina, poi sono cominciati i risvegli notturni, dove chiamava, io andavo di là, mi stendevo accanto a lui e aspettavo che si ri-addormentasse. (in questi 3 anni ha sofferto anche di qualche episodio di Pavor nocturno, che arriva quando è particolarmente stressato, ma in 3 anni ne avrà avuti una decina) Da 1 anno a questa invece oltre a volere qualcuno accanto finche non si è addormentato, a metà della notte viene nel lettone, dopo poco lo riporto nel suo.. e così sempre, e si finisce purtroppo che la mattina lui è nel nostro letto.
    Da una settimana ho cominciato a insistere perchè, dopo la lettura, si addormenti da solo… ma ci mette 1 ora, (ha pianto solo una sera, ma è molto triste e preoccupato, dice che non ce la fa e che non gli piace la solitudine), non si vuole lasciare andare al sonno, vuole la lucina accesa e ogni 2 minuti chiede dove siamo … e che non dobbiamo uscire di casa…
    Le aggiungo un altro particolare. Lui è tranquillo, sta con tutti, nonni, zii, va a scuola felicemente, capita anche che stia al parco con le mamme dei suoi amichetti, non fa storie di nessun tipo!! ma se per caso è in casa con me o con il babbo, se per caso ci perde di vista, perchè siamo in un altra stanza o fuori in giardino, lui si mette a strillare e chiamare come un pazzo, ed ha proprio il terrore negli occhi..
    Non sono successe cose particolari da poter ricondurre a tutto questo, non mi risulta possa aver avuto traumi, o almeno evidenti. L’unica cosa a cui penso è successa quando lui aveva 2 anni 1/2 dove io e il babbo ci siamo assentati per 6 giorni per lavoro e lui è rimasto al mare con la nonna. In questa piccola vacanza (per lui sembra esserlo stato) una sera è andato in crisi ascoltando una canzoncina che io gli cantavo la sera… crisi forte nella quale la nonna ha avuto un pò di difficoltà a calmare ma che poi, a suo dire, passò tutto, ma a fine estate in effetti, è poi arrivato il suo primo pavor nocturno, all’inserimento al secondo anno di nido. Io sono sempre stata molto presente, ed anche il babbo, non è mai stato un bimbo “lasciato” a terzi se non per lo stretto necessario dei momenti lavorativi nostri.
    Siamo preoccupati per lui, perchè vediamo proprio che se la vive male e non vorremmo che questo stato d’animo possa protrarsi a quando sarà più grandino.
    Grazie dottore e scusi il lunghi messaggio..

    • Gent.le Silvia,
      mi potrebbe dire perché ha deciso di protrarre l’allattamento per due anni?

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

      • Buongiorno dottore, l’ho fatto perchè credo fortemente nei benefici dell’allattamento, e nel fatto che fortifichi il sistema immunitario del bimbo. Lui ha iniziato a mangiare che aveva 7 mesi circa, mangiava di tutto, nel secondo anno allattavo solo la sera praticamente, prima di dormire.

        • L’ipotesi potrebbe essere quella che i benefici dal punto di vista immunitario, non lo sono diventati dal punto di vista dell’attaccamento. Lei mi sottolinea che l’allattamento avveniva proprio alla sera, per cui suo figlio ha interiorizzato il contatto con lei. Non è improbabile pensare che la memoria di questo contatto ora si trasformi in ansia dell’addormentarsi senza il contatto con la mamma. Credo sia utile impostare una sorta di svezzamento da contatto, che però parta all’inizio da una sua soddisfazione, per poi diminuire pian piano. Glielo dica a suo figlio che l’ha allattato, e che quello era un momento dove voi stavate insieme prima del sonno, ma che ora che è cresciuto pian piano lo si dovrà abituare a farne a meno.

          Cordiali Saluti
          dr. Mattioli

          • Buongiorno dottore, credo che lei abbia perfettamente ragione, metterò subito in atto i suoi consigli. La ringrazio per il suo tempo.
            Cordiali saluti

  14. Buonasera dottore ho una bimba di 4 anni e mezzo e prima del lockdown aveva iniziato ad addormentarsi nella sua cameretta…. poi ha incominciato ad alzarsi la notte è venire da noi… poi ha incominciato a chiedere di potersi addormentare nel lettone con noi e poi noi la portavamo nella sua cameretta! Adesso dorme con noi non vuole proprio dormire in camera sua dice che sta bene con noi! Ma capisce bene che noi non dormiamo, se proviamo a portarla nel suo letto si sveglia subito e vuole tornare in camera nostra! Cosa posso fare? Grazie mille

  15. Buonasera Dottore, sono mamma di una bimba di 4 anni, e sto vivendo la stessa situazione della signora, smesso di allattare al seno a 14 mesi e la bimba ha dormito da allora con noi, in verità da quando ha 3 anni dorme nel suo lettino ma attaccato al nostro, quindi la sera cercava sempre cmq il contatto con me, toccandoi miei capelli che li chiedeva proprio nel sonno a volte, da 2settimane ha la sua nuova cameretta, dove ama passare del tempo e dormire ma non da sola, ho provato a lasciarla appena addormentata e tornare a coccolarla quando si sveglia chiamandomi, e va avanti cosi, da 2 settimane, ai sveglia anche 3/4volte ed è un co tinuo svegliarsi per correre da lei, che nel ultima volta di solito finisco per addormentarmi con lei, questa settimanastiamo provando a fare con il papà, dicendo che io devo andare a lavorare, e lei continua a svegliarsi tante volte, luicorre da lei ma lei piange disperata, dicendo che non vuole lui, e volendo alzarsi andare per casa finche lui non la convince a tornare al letto, poi chiede di me quando torno, e lui racconta una favola poi si riaddormenta ma non vuole proprio dormire da sola, dice che è brutto che lei è piccola, che vuole che viene qualcuno a dormire con lei. Io a febbraio avrò un altro bimbo e nella sua cameretta sotto sua richiesta abbiamo montato il lettino delfratrllino, le diciamo che lei è grande ormai e che dovrà prendersi cura del fratellino e lei sembra contenta a volte ma altre dice che io devo venire a dormire con loro qua. Qui mi sembra che l’attaccamento con me sia troppo forte anche se il papà si sta dimostrando paziente ed iomi nascondo in camera per non farmi vedere di notte. Cosa dovrei cambiare cosa possiamo fare? Grazie

    • Purtroppo questo messaggio non l’ho visto per molto tempo, se la sig.ra Gabriela intende ancora avere una risposta me lo scriva.

      dr. Mattioli

  16. Buonasera dottore, mi chiamo Camilla e sono mamma di Viktoria una bambina di quasi 8 anni.
    Inizio raccontando che mia figlia fin dalla nascita ha sempre dormito da sola, non l’ho mai tenuta nel letto con me, arrivata a due anni dormiva addirittura nella sua cameretta e non faceva fatica ad addormentarsi da sola. Se capitava un giorno, due di vacanza dove magari per esigenze o comodità la tenevo nel letto con me, tornando alla normalità e alla sua quotidianita non aveva nessunissimo problema. Quando capitava che dormiva con me, lo faceva ma come se fosse stata per conto suo, senza mai cercarmi con nemmeno un abbraccio, era una bimba abbastanza staccata.
    I problemi sono iniziati a circa sei anni, credo sia iniziato tutto dopo un film visto inisme al cinema ” la strega vien di notte”, il titolo fa temere ma è una commedia che fa solo esclusivamente ridere, è fatta per bambini e non c’erano scene che potessero in qualche modo far paura. Nonostante questo dopo quel film mia figlia ha iniziato ad avere risvegli notturni e problemi nell’addormentarsi da sola, facendo proprio riferito alla paure dovute al film, prima la strega, poi i lupi ecc ecc. Con il tempo la situazione è degenerata, prima dovevo stare inisme a lei fino a che non si addormentava, poi quando me ne andavo nel mio letto iniziava a svegliarsi più volte nell’arco della notte e se non tornavo da lei aveva delle vere crisi del pianto con la voce tremante, ero costretta ad alzarmi e a stare insieme a lei, ma questo si ripeteva ogni volta che mi allontano alzandomi alle 3.45 per lavoro per sfinimento ho iniziato a dormire insieme a lei.
    Quando le chiedevo di cosa avesse paura inizialmente mi rispondeva dei mostri, poi con il tempo le ho fatto capire che i mostri non esistono allora ora dice che ha paura del conte Dracula ( ne hanno parlato a scuola).
    Aggiungo che fino all’età di 7 anni di mia figlia ero una mamma single, dopo ho conosciuto il mio compagno e proprio in questi giorno siamo andati a convivere tutti insieme. Permetto che non c’è nessun tipo di gelosia nei suoi confronti da parte di mia figlia, anzi vanno proprio daccordo. Ora mi ritrovo nel secondo mese di gravidanza e tra sette mesi arriverà il secondo bambino ( lei non lo sa ancora).
    La situazione con mia figlia é sempre la stessa, con la differenza che ora si addormenta con me in camera sua, dopo che ha preso il sonno io torno nel mio letto, lasciandole la luce in cameretta accesa e le porte della sua e della nostra camera aperte ( si trovano una di fronte all’altra). Mia figlia va a letto presto 20.00/20.30 circa, intorno a mezzanotte / l’una si sveglia chiamandomi e supllicando mi di venire da lei chiedendomi ti prego / perfavore. Se cerco di calmarla e se non faccio quello che mi chiede inizia a piangere senza smettere.
    Io questa situazione la vivo malissimo soprattutto perché è una situazione “nuova”, emersa circa due anni fa, e poi anche perché ho un compagno con il quale vorremo avere la nostra intimità anche solo nel dormire insieme tutta la notte, ma purtroppo finisce sempre che io devo dormire insieme a mia figlia. Non nego che in questa situazione l’arrivo del secondo figlio mi spaventa, perché si sa che con l’arrivo di un neonato il sonno diventa solo un ricordo e ho paura che questa cosa di ripercuote su mia figlia vedendo mi sveglia di notte e non presente nel suo letto, e lei ha bisogno di riposare bene sia per la crescita che per riuscire a stare concentrata a scuola, è una bambina che ha sempre dormito tanto e quando succede che va a letto tardi il giorno dopo è molto irritata/capricciosa.
    Mia figlia avendo quasi 8 anni continua a portare ancora il pannolino ( solo di notte), l’ho fatto presente più volte alla pediatra che inizialmente mi aveva detto di aspettare fino agli otto anni, ora che li ha quasi raggiunti, continua a dirmi di aspettare e di lasciare la bambina tranquilla, senza effettuare nessun tipo di controllo anche al livello funzionale.
    Spero che lei possa darmi qualche consiglio perché non so più come comportarmi e sono davvero esausta.
    Grazie mille per l’attenzione

    • Gent.le Kamila,
      direi che il punto critico della situazione è il pannolino, che è un vero e proprio sintomo dove probabilmente sono contenuti tutta una serie di vissuti che le hanno permesso di vivere una vita apparentemente normale, tranne appunto per questo aspetto. L’indicazione che le posso dare è di rivolgersi ad uno specialista, nel caso volesse una consulenza online da me (nel caso non abiti nella mia zona) mi contatti all’indirizzo email che trova nel sito.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  17. Buongiorno dottore,
    le riporto la nostra esperienza…
    Sposati e con due bambini uno di 6 e uno di 2 anni, entrambi allattati per circa 17 mesi.
    Con il secondo nessuno problema di nanna, vuole le coccole prima di addormentarsi ma se è tranquillo posso uscire dalla camera senza problemi e comunque non si risveglia mai durante la notte.

    I problemi li abbiamo con il primo figlio di 6 anni. Intanto inizio con il dire che i bambini dormono per ora nella stessa camera, il piccolo nel lettino e il grande in un letto ad una piazza e mezza.

    Da sempre il bambino grande ha avuto problemi ad addormentarsi da solo, infatti lo abbiamo sempre addormentato o io o mio marito.. Il vero problema sono i continui risvegli notturni: se lui sa che si sta addormentando da solo e che non ci siamo io o mio marito nel letto con lui si sveglia ogni ora per controllare se ci siamo, ne consegue che o io o mio marito dobbiamo tranquillizzarlo e riaddormentarlo, va così per una, due tre volte.. Poi siccome al mattino dobbiamo svegliarci tutti per lavoro o scuola finisce che io o mio marito andiamo a dormire con lui.

    Colpa nostra sicuramente perchè quando era piccolo e si svegliava lo portavamo nel letto con noi, abbiamo poi cercato di togliere questa abitudine ma senza successo.

    SU consiglio della pediatra abbiamo anche provato a somministrare pisolino tripto prima di dormire ma devo dire che dopo un mese di utilizzo abbiamo smesso perchè il bambino continuava comunque a risvegliarsi durante la notte.

    Adesso ci siamo resi conto che forse quello su cui dobbiamo puntare è farsì che i bambini riescano ad addormentarsi da soli alla sera, così facendo magari il bambino grande capirà che, anche risvegliandosi di notte, potrebbe riaddormentarsi senza il nostro aiuto.

    Il problema è che di giorno le spiegazioni e le sue risposte sono razionali, di sera diventa tutto ansiogeno e irrazionale.

    Il mio bimbo mi dice molto serenamente che lui non ha paura di qualcosa in particolare ma vuole compagnia per dormire, che è abituato così e vuole qualcuno vicino.

    Ho pensato anche di spostare il bimbo piccolo nel letto insieme a lui ma non voglio assolutamente alterare il suo sonno.

    Spero che lei possa darmi qualche consiglio pratico perchè la situazione inizia ad essere pesante pe tutti, io e mio marito alla sera vorremmo bere una tisana tranquilli e parlare della giornata ma è praticamente impossibile.

    Grazie mille per l’attenzione
    Chiara H.

    • Gent.le Chiara,
      innanzi tutto per nessuno motivo farei dormire i due fratellini insieme (rischierebbe di allargare il problema). La natura del problema è l’ansia della notte, questa ansia non va presa come fatto situazionale ma come un aspetto di sé, che evidentemente la razionalità diurna controlla. Punterei ad approfondire con suo figlio il fatto che non è la compagnia che gli manca (nella stanza ha il fratellino), ma la presenza di un genitore. Andrebbe indagato un po’ il tipo di attaccamento che c’è tra di voi, attaccamento che va visto nella sua interezza, sia con la razionalità del giorno, ma anche e soprattutto tramite le ansie della notte.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  18. Dottor Mattioli buonasera le scrivo la mia situazione
    Siamo in famiglia in tre ,io mio marito e nostro figlio di 9 anni.
    Nostro figlio dorme con me da quando praticamente aveva 3 anni non so dirle bene cosa possa essere successo ,dormiva da solo fin da piccolissimo ma il suo rapporto con il sonno non è mai stato molto buono si è sempre svegliato spesso chiamandoci. Poi quando si svegliava dovevo andare in camera sua e tenergli la mano finché non riprendeva sonno questo anche 3 volte per notte e per riprendere sonno ci impiegava anche 40 minuti…cosi per stanchezza cronica ho deciso di farlo dormire con me ma mio marito non riuscendo a dormire ha iniziato a dormire nella sua cameretta.e’ un bambino molto tranquillo e solare sempre allegro e non ha quasi mai fatto capricci, ha solo sempre avuto paura del buio dei ladri o di vedere comparire qualcuno all’improvviso non so davvero come fare ,abitiamo in una casa grande su due piani e lui ha anche paura a salire a prendere un gioco o a stare in bagno al piano inferiore perché dice che vede le scale e ha paura…quindi quando abbiamo provato a farlo stare nella sua cameretta era sudato fradicio e tremava letteralmente dalla paura.con mio marito ho un bellissimo rapporto siamo uniti come il primo giorno e sempre di più e sono già 21 anni che stiamo insieme ma sono 6 anni che dormiamo separati…non so come far passare queste paure a mio figlio.abbiamo fatto un percorso stando era piccolo ,aveva tre anni,con la logopedista perché a quell’età ha iniziato un po a balbettare non molto ma ci è stato detto che è troppo emotivo e ha troppa ansia,e l’ho riscontrato anche negli anni successivi con la scuola ,lui quando si relaziona con gli adulti inizia a balbettare va a periodi ma ha paura di sbagliare e di essere giudicato la ringrazio molto se mi può dare qualche consiglio.
    Francesca.

    • Gent.le Francesca,
      io farei fare una valutazione del bambino da uno psicoterapeuta specializzato nell’infanzia. Oramai la situazione si è cronicizzata, per cui credo che vada fatto un lavoro psicoterapico sull’insicurezza che suo figlio ha.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  19. Buongiorno,
    Ho una figlia di 9 anni che ormai da circa 2 anni ha difficoltà a dormire da sola (che poi da sola non è perché dorme con la sorella di 4 anni). All’inizio avevamo pattuito che un paio di notti a settimana avrebbe dormito alternativamente con me e col padre e la cosa sembrava andare bene finché un giorno ha iniziato a dire di aver paura dei ladri (perché dai nostri vicino sono andati) e non ha voluto assolutamente mai più dormire da sola (ormai sarà un’annetto che lei dorme col padre e io in camera sua). Abbiamo in tutti i modi cercato di spiegarle che i ladri entrano nelle case se le case sono vuote, che comunque non potrebbero entrare perché è tutto chiuso, mio marito la sera, prima di dormire, la porta anche a fare il giro di tutta la casa e le fa vedere, anzi fa controllare a lei, che tutti sia chiuso ma comunque non serve, quando le diciamo di provare a dormire in camera sua le vengono proprio delle crisi di panico, piange a singhiozzi, le viene mal di pancia e nausea…io e mio marito non sappiamo come fare per risolvere questa situazione!

    • Gent.le Michela,
      io non starei molto sul piano della realtà, i ladri di cui parla sua figlia non sono solo i ladri che sono andati dai vicini, ma sopratutto, direi che sono le angosce-ladri che entrano dentro di lei. La paura dei ladri indica la rottura di un senso di sicurezza personale, per cui ciò che va capito, è come mai sua figlia è angosciata, i ladri sono solamente una delle forme della sua angoscia. Mi verrebbe da dire, cosa è accaduto nella dinamica famigliare quando la sorella piccola ha compiuto 2 anni? Che mi pare il momento in cui sua figlia ha iniziato ad avere problemi col sonno.
      dr. Mattioli

  20. Salve dottore , sono mamma di Aurora 4 anni. Aurora ha sempre dormito con noi nel lettone inizialmente perché soffriva di apnee notturne avendo le adenoidi che chiudevano in toto il naso e le tonsille a un terzo stadio. Questo oltre le apnee notturne le causava otiti e infezioni delle vie respiratorie molto frequenti per cui noi per paura che nn respirasse e un po’ perché con questi malesseri aveva frequenti risvegli e quindi per comodità visto che io lavoravo su tre turni in RSA e avevo un gran bisogno di riposo. Nn abbiamo mai premuto più di tanto perché dormisse sola. A ottobre 2020 è stata finalmente operata (adenotonsillectomia) e l incubo apnee è finito ma è iniziato quello dell’ asma e dei broncospasmi causati da allergia. Ora abbiamo imparato a gestire le situazioni con i vari inalatori e giustamente sentiamo il bisogno che la bimba impari a dormire nel suo lettino in camera sua che è attaccata alla nostra ma la cosa si sta rivelando davvero difficile in quanto nn si addormenta se le si tiene la mano cantando le sue 3 ninne nanna e durante il sonno cerca il contatto e se nn ti trova si sveglia. Nn da motivazione al rifiuto dice che lei deve dormire con noi che nn può da sola, in particolare con me che sono la mamma. ora dorme in cameretta ma uno dei due deve dormire in cameretta con lei e ogni tot ti cerca con la mano se nn ti trova è panico. Se dopo che si addormenta te ne vai giro un ora te la ritrovi nel lettone. Nn so che fare durante il giorno nn ha problemi a staccarsi da noi, andare a scuola, stare con i nonni ecc… Il problema è solo per dormire e per giocare ( gioca molto poco da sola)

    • Gent.le Silvana, purtroppo sua figlia ha interiorizzato questo senso di sicurezza per ciò che riguarda il sonno, per cui il problema va affrontato a partire da questo tipo di attaccamento che manifesta. Se di giorno non ha problemi nello staccarsi da voi, allora va portata un po’ di tranquillità e sicurezza del giorno nella notte. Inizierei ad aprire un dialogo con sua figli proprio su questo, ponendo il fatto che guardando al futuro lei dovrà imparare a dormire da sola, e la coinvolgerei nella constatazione che di giorno non ha problemi nel separarsi da voi. Formulerei delle cose da provare a fare a partire da sue idee. Non permetterei che lei si sottragga al dialogo su questo, ponendo il fatto che nel tempo è una cosa che dovrà fare, proprio come si fa nello andare a scuola.

      Cordiali Saluti
      dr. Mattioli

  21. Buonasera, sono mamma di una bambina di 2 anni e 3 mesi. Allattata fino a 1 anno e non ha mai voluto il ciuccio. La bambina dorme in camera con noi nel suo letto, un tatami che si trova affianco al nostro matrimoniale. La addormento io perché rifiuta categoricamente il padre, va a letto alle 21 beve il suo biberon con me coricata al suo fianco e finito di bere mi salta sopra e si addormenta a pancia in giù con la testa e la mano sul mio petto o a volte a pancia in su testa sulla spalla sinistra e mano sul petto. Il problema nasce quando, al suo solito risveglio delle 3/3:30 di notte, sale sul nostro letto e cerca di riprodurre la situazione dell’addomentento. Per me è devastante svegliami a quell’ora e averla sopra nel pieno del sonno. Il padre spesso è costretto ad andare in soggiorno o nel suo lettino. Io passo un’ora a volte due provando a riaddormentarla. Cosa sbagliamo? Come posso cambiare questa abitudine? Lei a volte mi chiede se può toccare il petto, anche di giorno, solitamente quando ha bisogno di affetto o è stanca. A volte anche con mia mamma, la nonna. Ma solo se io non ci sono. Come facciamo a farla avvicinare al padre nel momento del sonno. Fino ai 7/9 mesi la addormentava sempre lui e vedo che ci sta male, si sente rifiutato. Ho notato inoltre che da qualche mese la bambina ha delle paure, non ama spostarsi in una camera da sola e quando lo fa, torna indietro di corsa dicendo “il lupo”. Non so se le abbiano raccontato delle storie all’asilo. Le ho comprato un peluche lupo e ho provato a raccontarle delle storie su un lupo amico che fa cose simpatiche, un po’ ha attenuato la paura dei “lupi” ma la paura di stare sola non è passata. Per il resto è molto serena, sensibile, curiosa, vivace e felice. Grazie per l’attenzione.

  22. Buongiorno,
    sono la mamma di una bambina di 8 anni che non riesce ad addormentarsi da sola. Da quando era piccola ho instaurato con lei la “cattiva” abitudine di leggerle una storia la sera e aspettare che si addormentasse, per cui non ha mai imparato a prendere sonno da sola. Durante il lockdown dell’anno scorso, pur essendo ormai grande, ha iniziato, inoltre, a dormire con noi nel lettone. Con la ripresa delle normali attività stiamo cercando a fatica di elimare questa abitudine, anche se chiede di dormire con noi tutte le sere. I nostri “no” a tale richiesta ora li accetta e li comprende ma durante la notte si sveglia e viene da noi e resta il problema dell’addormentamento. Quando la lascio nella sua stanza, che ancora non dorme, piange e vuole lasciare la luce sul comodino accesa. Resta sveglia per ore e si addormenta solo se si mette qualcuno vicino a lei. Premetto che abbiamo un altro figlio di quasi tre anni che dorme nella stanza con lei da sempre e che prende sonno abbastanza facilmente. La bambina dice che la presenza del fratello però non è rassicurante perchè troppo piccolo: vuole un adulto, che non deve necessariamente stare accanto a lei, ma abbastanza vicino da poterlo vedere. Il problema si pone quando è a casa e siamo solo noi, perchè quando ha invitato a dormire un’amichetta è rimasta con lei e si è addormentata con l’amica. Stessa cosa quando è andata lei ospite dall’altra bambina. Io credo che i suoi problemi siano dovuti a una forte insicurezza che si manifesta anche in altri aspetti della sua vita, come la scuola. Nel giudizio del comportamento, infatti, le maestre hanno segnalato un’eccessiva volontà di primeggiare che la porta a non avere un rapporto collaborativo con tutte le compagne. E’ sempre stata molto competitiva e ci tiene ad andare bene a scuola, ma a causa della sua insicurezza, cerca continuamente conferme e questo la porta ad avere atteggiamenti impropri.
    Le scrivo per sapere come aiutare mia figlia ad essere più sicura e come affrontare di conseguenza il problema dell’addormentamento che è diventato fonte di continui litigi con mio marito che mi colpevolizza, addossandomi in parte la causa dell’insicurezza di nostra figlia.
    Grazie per l’attenzione

      • Buongiorno dottore sono Giorgia e ho un bambino di 5 anni che si sveglia spesso di notte.
        Le spiego un po’ la nostra vita:
        A due anni e mezzo il papà di mio figlio è deceduto e con l aiuto dei miei famigliari sono riuscita dopo 3 mesi a trovare un’altra casa e andare a vivere con mio figlio.
        Premetto che anche all asilo tuttora le maestre mi hanno sempre detto che quando parla del suo papà lo fa in modo molto sereno. Ho cercato di trasmettergli più serenità possibile.
        Abbiamo dormito insieme parecchi mesi quando poi ho deciso di affiancare il suo lettino al mio matrimoniale per iniziare a farlo dormire nel suo spazio!
        Ho trovato poi un nuovo compagno che mio figlio adora e insieme con i tempi giusti abbiamo iniziato a farlo addormentare nel suo nuovo letto in camera sua.. è stata dura ma ce l’abbiamo fatta!
        Ora è più di un anno che dorme in camera sua.
        Alla sera dopo la nostra routine (bagno, denti e storia ) aspetti che si addormenti e vado in camera mia.. spesso di notte si sveglia e la sua motivazione nel chiamarmi e per sapere se ci sono ( lui mi dice così) io lo rassicurò più volte che non vado da nessuna parte..
        Spesso però inizia a piangere e deve intervenire il mio compagno che con un solo” Tommy dormi” lui si azzittisce e si rimette a dormire!
        Fa così però tutte le notti!
        Ha qualche consiglio?
        Grazie in anticipo

        • Gent.le Giorgia,
          purtroppo il trauma della perdita ha sempre un effetto. In questo caso il fatto che la parola del suo compagno abbia un effetto così rilevante, può far pensare che in fondo ciò che suo figlio cerca è la verifica della presenza. Si tratta di capire se durante le giornate, suo figlio e il suo compagno potessero potenziare le cose da fare insieme. Se invece questo aspetto è già esaustivo, questi risvegli notturni mi sembrano il tentativo di riparare il trauma. In questo senso, solo una vita famigliare serena potrà nel tempo assorbire il sintomo dei risvegli.
          Cordiali Saluti
          dr. Mattioli

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