Psicoanalisi in giallo

Sette psicoanalisti che hanno lo studio a Pavia, uniti dalla scrittura. E’ il secondo libro quello uscito nei giorni scorsi, che unisce Giuseppe Civitarese, Maurizio Collovà, Antonino Ferro, Giovanni Foresti, Fulvio Mazzacane, Elena Molinari e Pierluigi Politi, tutti membri della Società psicoanalitica italiana. Si intitola “Psicoanalisi in giallo.

«L’interesse per la letteratura gialla è nato in noi dalla percezione della somiglianza tra alcuni sviluppi del romanzo giallo e l’evoluzione del pensiero psicoanalitico – spiega Mazzacane, segretario scientifico del Centro psicoanalitico pavese –. Il modo in cui funziona un giallo e quello in cui si dipana un’analisi sono affini, e i meccanismi della detective story possono essere a pieno titolo accostati ai metodi dell’indagine piscoanalistica, come abbiamo cercato di fare con questo libro».

«Si tratta in entrambi i casi di una congettura in cui il colpevole non risulta facilmente identificabile – prosegue Mazzacane –. Se il commissario Montalbano o il tenente Colombo procedono guidati da ragione e scienza, sicuri del trionfo della verità, da parte sua l’analista, attento osservatore delle vicende del paziente, è mosso dalla convinzione che il suo intervento interpretativo porterà alla soluzione migliore».

Dai bassifondi di Ed McBain, al tenente Colombo e all’Adamsberg di Fred Vargas, l’ottica adottata dagli autori si fonda su alcuni assunti: il fatto che il racconto del paziente possa essere letto a più livelli, e dunque possa essere analizzato con successo anche nella sua rivelatoria struttura narrativa; la figura dello psicoanalista “eroe”, investigatore che si immerge nell’indagine con tutta la sua capacità interpretativa e il suo personale metodo; infine l’epilogo, che come ogni “risoluzione del caso” non necessariamente è edificante, al punto da lasciare spesso zone d’ombra difficilmente sondabili. Ognuno degli autori del libro ha affrontato un aspetto diverso del problema: Mazzacane, ad esempio, attraverso le vicende dell’87° distretto di Ed Mc Bain ha tracciato un percorso parallelo tra l’evoluzione del romanzo giallo e della figura dell’investigatore e l’evoluzione dell’analista impegnato nel lavoro sul sogno.

L’idea di “protagonista conglomerato” di Mc Bain offre l’opportunità di riflettere sui vari fattori che compongono la funzione analitica. L’autore conclude: «Questo libro è un progetto che coltivavamo da anni. Siamo sette colleghi, e nel 2007 abbiamo pubblicato il primo nostro lavoro dal titolo “Sognare l’analisi”. Ci ispiriamo ad un modello comune, il riferimento di campo analitico. Ora abbiamo in cantiere il terzo libro, sempre frutto di un impegno d’équipe. E’ un manuale su come noi intendiamo la psicoanalisi».

 

 

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