Può essere una sensazione più o meno estesa, e più o meno consapevole. Eppure la cosa diventa problematica quando le cose della vita tendono a non funzionare più, i problemi si accumulano e le soluzioni si disperdono.
Non è depressione
Va detto che non si tratta di depressione, le cose della vita si fanno, solo che non girano. Il non riuscire può riguardare la famiglia, il lavoro, gli amici o l’amore.
Le due modalità
Ci sono due modalità che si sviluppano quando non si riesce, la prima è quella di vivere il fatto CHE SONO GLI ALTRI CHE IMOEDISCONO DI RIUSCIRE. L’altra modalità è la sopraffazione, quello che si tenta di fare, anche con impegno, semplicemente non riesce. La tendenza ad attribuire agli altri può creare una sorta di equilibrio interno, gli altri sono la causa, e l’IO sono la sfortunata/o delle situazioni avverse. La sopraffazione invece genera uno scoramento e un senso di sfiducia, li si apre un crocevia, la strada depressiva (come incapacità di reagire), oppure la ricerca delle cause.
Le cause
Non è facile a credersi, ma nel non riuscire le cause vanno ricercate dentro di sé, e non nel generico conoscere sé stessi. Le cause risiedono in una dimensione molto particolare dell’esperienza umana, che è quella del desiderio. Desiderio non solo come “cosa voglio?”, ma piuttosto come capacità di formulare delle fantasie desideranti, fantasie che dicendosi possano entrare nel fare. Infatti solitamente il punto di caduta è il fare, quando ciò che si desiderava diventa concreto, perde la sua attrattiva, anche perché la cosa fatta sembrerà allontanarsi dalla cosa immaginata.