Quando si è presi da un problema, quando si è in grande difficoltà, nasce spontaneamente un urgenza, l’urgenza di risolvere, l’urgenza di avere una risposta. Questo normale stato psicologico, che si attiva nelle situazioni di forte stress (forte stress=forte problematicità), è funzionale là dove il riconoscimento del problema è appropiato rispetto al pericolo soggettivamente percepito. Non raramente però, accade che lo stato di allarme, il pericolo percepito tende a rimanere costante, ad essere sempre presente, e l’effetto di tale condizione, è quello di generare un’ urgenza cronica.
L’urgenza cronica necessita sempre di risposte immediate, ogni situazione diventa un potenziale pericolo dove “aspettarsi” sempre una risposta immediata.
Questo tipo di aspettativa, genera la necessità, la non procastinabilita della risposta, e la risposta DEVE rientrare all’interno della gamma delle aspettative soggettive. Tutto ciò che esce da queste aspettative diventa perturbante, traumatico, da rifiutare. Aspettative molto selettive e rigide, producono inevitabilmente sofferenza……nel tempo, avere una o più relazioni che possano sostenere questa situazione è raro, e molto difficile. Dall’altra parte invece, lo sviluppo di una gamma di aspettative NON rigide, ma flessibili, di aspettative che possano MODIFICARSI con l’esperienza, allora, possono creare quel senso di sufficiente sicurezza personale, che permettono di affrontare i diversi aspetti del vivere quotidiano in modo soddisfacente e costruttivo per Sé e per gli altri.