Le domande sui problemi del sonno dei bambini

Riprendendo la traccia delle domande che la rivista “nostrofiglio.it” ha formulato a Liborio Parrino, responsabile del Centro di Medicina del Sonno, cercherò di evidenziare quale può essere il punto di vista della psicologia del sonno sui temi che sono stati trattati.

1) Perché è importante che i bambini dormano bene?

Un buon sonno, permette al bambino di poter ricaricare le energie fisiche e mentali che vengono impegnate nel corso della giornata; un buon sonno è essenziale per un buon ricircolo dell’ormone della crescita. Da un punto di vista psicologico, un buon sonno, permette una rielaborazione implicita delle esperienze che sono state vissute nel corso della giornata. Possiamo pensare che durante il sonno, il cervello del bambino cataloga ed organizza i vari eventi della vita (ma anche il modo in cui sono stati vissuti). Questo tipo di operazione mentale, è essenziale per sostenere la produzione delle idee che il bambino inizia a costruire su di Sé e sull’ambiente che lo circonda.

2) Avere un bambino che nei primi mesi di vita dorme bene, è solo fortuna o c’è anche una certa dosa di abilità da parte dei genitori?

Va sottolineato come i bambini alla nascita SONO GIA’ IN GRADO DI DORMIRE, quello che cambia è l’ambiente, si passa dalla condizione di protezione del mondo uterino, a quello di esposizione della realtà esterna. In questo senso è possibile che una buona capacità di dormire dei bambini DIPENDa da una buona sinergia tra gli aspetti temperamentali (costituzionali) del bambino, con la capacità dei genitori di modulare il rapporto specifico tra Protezione ed Esposizione ai nuovi eventi.

3) Quali possono essere gli errori che i genitori commettono nei primi mesi?

Va colto che le poppate al seno non servono solo a nutrire il bambino, ma, sono anche il modo attraverso cui si sviluppa il rapporto tra la madre e bambino. In questo senso, la mamma è chiamata a “interpretare” i bisogni che il bambino esprime con il suo pianto, e spesso, la poppata viene utilizzata per soddisfare (oltre che i bisogni alimentari), anche i bisogni di calore, contatto fisico e psicologico. Visto che la poppata contiene in sé un certo numero di bisogni da soddisfare, direi che ciò che NON DOVREBBE ACCADERE, è di dare il seno in modo MECCANICO, o di dare il seno in modo INDISCRIMINATO (ovvero tutte le volte che il bambino lo vuole). Dobbiamo ricordare che la poppata deve SEMPRE passare attraverso il processo di decodifica dei segnali Pianto-Interpretazione-Azione.

4) Quando cominciare con l’autonomia dell’addormentamento?

Come dicevo prima, il bambino nasce con le capacità di dormire, quello che cambia, è l’ambiente circostante. Uno dei primi bisogni che i genitori sono chiamati a riconoscere è quello del contatto, quanto il loro bambino necessità di questo contatto? Molti dei problemi del sonno possono manifestarsi la dove il bisogno di contatto del bambino non trova una corrispondenza effettiva nello stile di accudimento dei genitori. In questa ottica, è importante porre l’attenzione sulla possibilità di distinguere le idee che i genitori hanno sul proprio bambino, da quelli che sono i Reali bisogni che il bambino esprime. In questo senso, la mamma non può essere l’unica interprete dei bisogni del bambino, ma diventa essenziale il “il dialogo” tra il padre e la madre.

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