“Dai tirati su!”
Questo può essere una delle cose che le persone che cadono in depressione si possono sentire dire dai loro famigliari o amici. Ovviamente nella depressione questo tipo di incitazione è del tutto inutile, se non controproducente. Il punto però è il capire come mai.
Come dice il titolo, la depressione non è la tristezza, la depressione è una condizione clinica di sofferenza mentale, mentre la tristezza può essere una forma di sofferenza che però non arriva a sfociare nella condizione clinica.
Quali le differenze?
La tristezza è un vissuto anche intenso, in cui avviene una sorta di caduta, dove un legame si interrompe. Questo legame può essere con una persona, una situazione di vita, ma anche un aspettativa. La tristezza è il sentimento dove qualcosa viene a mancare, questa mancanza può anche riferirsi alla fiducia stessa. Il tradimento nell’amicizia o nell’amore ne può essere un esempio. La depressione invece, non è solo una caduta, ma è una sorta di svuotamento. Spesso come per la tristezza, ci può essere un episodio che la innesca, che fa da detonatore. Solo che l’esplosione non è esterna, ma interna. A dire il vero non è corretto parlare di esplosione, ma avviene una sorta di implosione, in cui, molto (se non tutto) quello che si era costruito come affetti, emozioni e passioni, scompare. Il depresso si trova a vivere tutto in un momento in un luogo svuotato dai sentimenti…..nulla ha più significato. Ovunque si giri, ovunque si posi il suo sguardo, nulla per lui ha più significato. Per questo motivo, dire ad un depresso “dai tirati su!” è un assurdo. Per un depresso semplicemente non c’è più nulla da tirare su, perché tutto è scomparso.
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