Il cuore dell’esperienza della cura

Al centro di ogni trattamento di cura che sia orientato dalla teoria e dalla pratica Psicoanalitica c’è l’ascolto, l’ascolto psicoanalitico NON è solo porre una attenzione a ciò che il paziente sta dicendo, ma anche e sopratutto è la capacità di cogliere quali mondi il paziente cerca di costruire attraverso i suoi pensieri, le sue azioni e le sue relazioni. L’ascolto psicoanalitico prevede la possibilità di cogliere il Sentire che è associato alle parole che il paziente sta dicendo, ricordando che il Sentire e la prima forma di rappresentazione del Se, la prima forma della rappresentazione del funzionamento della personalità del paziente. L’ascolto psicoanalitico di base, è come se cogliesse il fluire del Se del paziente nel suo dispiegarsi temporale, cogliendo gli effetti che questo dispiegarsi produce nei termini dell’esperienza soggettiva. In questo senso, in un esperienza di tipo psicoanalitico, le parole, non SONO solo parole.

Le parole che curano

Perché c’è una differenza tra un dialogo all’interno di una psicoterapia, piuttosto che che un dialogo che può accadere tra due persone al bar, in una cena, o in qualsiasi altra situazione di vita quaotidiana? La differenza la fa quello che in Psicoanalisi viene chiamato Transfert, ovvero la possibilità che il paziente ha di Trasferire, gli aspetti del suo Se nelle parole che dice (ognuno di noi fa questo), in funzione del fatto che dall’altra parte, lo Psicoterapeuta attraverso il suo ascolto è in grado di rilevare questi aspetti del Se, sintonizzarsi su di essi, e trovare il modo più corretto per mettere il paziente in contatto con essi, in modo tale da poterli integrare nella sua esperienza cosciente, piuttosto che rimanerne sempre all’oscuro, agendo, pensando e sentendo come se questa parte di Se non esistesse.

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