La depressione viene descritta come un disturbo molto presente nella popolazione italiana che nelle sue diverse forme può produrre invalidità sociale e personale. La domanda che vorrei discutere in questo breve articolo è semplicemente questa: dalla depressione si può guarire? Innanzi tutto è bene distinguere quelli che possono essere gli episodi depressivi da quello che si può strutturare come un vero e proprio disturbo con una sua stabilita’ nel tempo (depressione maggiore).
La depressione in maniera molto semplice la possiamo vedere come uno svuotamento del significato emotivo del senso del vivere e del rapporto con le altre persone; il vuoto, il vedere tutto nero, e il perdere i motivi per poter vivere sono solo alcuni dei sintomi della depressione.
La depressione nel suo manifestarsi mette in evidenza un aspetto specifico della psicologia della persona depressa, dietro ai sintomi classicamente conosciuti, e scavando con tatto e sensibilità è possibile verificare che nella persona depressa è avvenuta un incrinazione dell’asse portante delle convinzioni individuali su di sé e sul proprio modo di vivere, a volte però, soprattutto nelle situazioni più gravi, è possibile constatare che non vi è stata solamente un incrinazione delle proprie convinzioni, ma che invece ci si trova a verificare la presenza di un vero e proprio “crollo” delle convinzioni e certezze personali.
Ciò che può generare speranza “anche nei casi più seri di depressione” è appunto la possibilità di poter reperire i contenuti psicologici di questa rottura, il poter constatare che le convinzioni identitarie per diversi motivi “sono letteralmente andate in frantumi”.
Reperire questo tipo di contenuti significa in senso psicoterapeutico la possibilità di “vedere” il materiale su cui è necessario lavorare, qual’è l’opera di ricostruzione psicologica che è necessario fare. Il lavoro di ricostruzione non può tralasciare comunque la necessità di individuare il perché è avvenuto il crollo; una vera ricostruzione non può che avvenire su nuove basi, nuove fondamenta che possano appoggiarsi sulla comprensione di ciò che ha creato la debolezza personale e l’illusione della stabilità emotiva. Spesso le persone depresse, prima della malattia, mai avrebbero avuto l’impressione che un tale tracollo avrebbe potuto colpire loro, proprio loro che pensavano che la propria vita poggiasse appunto sulle solide basi delle loro certezze.