Capire l’ansia
L’ansia e’ uno stato di attivazione emotiva che produce un allarme nella persona che lo prova. L’ansia può essere uno stato emotivo transitorio che si esaurisce in breve tempo, oppure può diventare uno stato emotivo perdurante all’interno dello scorrere delle giornate.
In quest’ultimo caso l’ansia può produrre delle menomazioni all’interno della vita sociale, lavorativa e sentimentale della persona.
Solitamente chi viene colpito da stati d’ansia perduranti, tende a cominciare a perdere le certezze che caratterizzavano la sua quotidianità, e’proprio in queste situazioni che una persona anche se con difficoltà può chiedere aiuto per cercare di alleviare questo stato che produce insicurezza in s’è stessi e disorientamento.
È un disturbo a sé stante?
Va detto che l’ansia ha un valore di segnale. L’ansia indica che qualcosa nel proprio vivere relazionale o interno non va. Intendere l’ansia come una cosa in sé è fuorviante, e può implicare la ricerca di eliminare l’ansia, quando invece il punto è quello di elaborarla.
Eliminare o integrare?
Se si cerca di eliminare l’ansia, il rischio è quello di non affrontare il problema che l’ha prodotta. Per cui in questo senso, il tentare di eliminare l’ansia può essere un modo per renderla cronica. D’altra parte l’ansia come segnale, richiede un ascolto e una comprensione delle motivazioni profonde che l’hanno generata. Solo quando queste motivazioni possono emergere, e si inizia un lavoro per poter collocare tali motivazioni nella propria vita, allora potrà venir meno il motivo dell’esistere dell’ansia.