Come scegliere una Scuola di Psicoterapia

Molti studenti di Medicina o Psicologia che si sentono interessati ad occuparsi della sofferenza psicologica delle persone attraverso la psicoterapia, spesso si trovano di fronte al problema di come scegliere la scuola che sia più utile per loro. In questo breve articolo vorrei offrire ai miei futuri colleghi alcuni spunti di riflessione.

Nel mio modo di pensare, il centro del processo terapeutico è l’individuo, la soggettività della persona, e questo vale tanto per il paziente quanto per il terapeuta.

Le tecniche e le teorie in psicoterapia sono molte (forse anche troppe) ma la centralità di ogni tecnica in terapia “non può prescindere dalla soggettività” di chi applica quella tecnica. Anche le terapie che hanno una manualizzazione del  loro operare e una standardizzazione di applicazione, non possono prescindere dal fattore umano di chi le applica e le utilizza (altrimenti l’applicazione della tecnica potrebbe prescindere dai fattori umani). Questo punto che ho appena sottolineato direi che è uno spartiacque fondamentale nella scelta della scuola, e lo spartiacque sono le motivazioni e le proprie attitudini personali, ovvero gli aspetti più particolari di sé stessi. Questo punto è importante perché ritengo sia fondamentale sottolineare che non ci può essere una scuola che vada bene per tutti, come non ci può essere una psicoterapia che vada bene per tutti i pazienti.

Direi che la nascita di tante e diverse psicoterapie, non avviene solo in funzione della ricerca di nuove modalità di efficacia nella cura delle persone, ma anche dalla possibilità di costruire delle modalità di cura in cui il terapeuta si possa sentire a suo agio nel momento in cui è chiamato ad aiutare un’altra persona a far fronte alla propria sofferenza psicologica o psichiatrica. Questo punto non è molto discusso nell’ambito delle diverse teorie e metodologie, personalmente partendo ad un ottica intersoggettiva nella cura, condivido molto le posizioni di Stolorow e Atwood (i fondatori del paradigma Intersoggettivo negli USA) che hanno evidenziato in un loro studio (Faces in Cloud) come la personalità dei grandi teorici delle diverse correnti in psicoanalisi (Freud, Jung, Rank, Reich) hanno di molto inciso in quelli che poi sono diventati gli orientamenti di cura e le teorie soggiacenti. Questo discorso, ritengo che possa essere fatto non solo per la psicoanalisi, ma anche per i diversi approcci in  psicoterapia. Possiamo tranquillamente pensare come il percorso formativo e di vita di Beck e Watson abbiano avuto un certo peso nella loro definizione del paradigma Cognitivo Comportamentale, lo stesso si potrebbe dire per  Rogers e l’approccio Centrato sul Cliente, o di Perls per la Gestalt.

Ritengo che  scegliere una scuola di psicoterapia significhi anche poter cogliere quali sono le attitudini e i convincimenti (e interessi) personali rispetto all’uomo e alla propria vita mentale, chiarificare questo credo possa chiarificare di conseguenza (in parte) che cosa si sta cercando e che cosa si desidererebbe fare nell’ambito della cura attraverso la psicoterapia.

Chi fosse interessato ad avere informazioni riguardanti la Scuola di Psicoterapia ad approccio Integrato nella quale insegno può cliccare qui

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