Amore e felicità nella vita di coppia: utopia, o una possibile realtà?

Introduzione:

Riprendendo alcuni elementi di un seminario che ho svolto alcuni mesi fa, delineo quelli che sono gli aspetti emersi in tal’evento. La domanda da cui iniziare può essere…..il chiedersi come affrontare un tema così complesso, un tema che si dispiega veramente in diversi campi, dalla psicologia alla filosofia, dall’arte fino alla psicoanalisi. Il senso comune può vedere l’amore come una varietà dei sentimenti, come il tema degli affetti……………..oppure l’amore può essere visto anche come virtù, ad esempio la virtù della gentilezza, o la virtù della compassione. I greci ad esempio identificano l’amore in 4 forme, un amore famigliare (Storge), un amore inteso come amicizia (Philia), l’amore erotico (Eros) e l’amore spirituale (Agape). In psicologia invece, una definizione molto generale può essere questa:

Un rapporto duale basato su uno scambio emotivo generato dal bisogno fisiologico della gratificazione sessuale e dal bisogno psicologico dello scambio affettivo.

Anche la felicità però non è facile da definire, alcuni possono ritenere che la felicità sia lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri, oppure, quell’insieme di emozioni e sensazioni del corpo e dell’intelletto che procurano benessere e gioia in un momento più o meno lungo della vita. Parlando di amore e di felicità si potrebbe continuare ancora per molto nel tratteggiare gli aspetti comuni, poetici e psicologici di questi tratti dell’animo umano. Ciò che credo sia interessante notare è che addentrandosi nel tentativo di “definire” cosa sia amore o cosa sia le felicità le cose sfuggono, ci si accorge che non sono ben definibili, anche se però la maggior parte delle persone ha il sentore di sapere di cosa si sta parlando. Utilizzando una metafora, si potrebbe dire che l’amore è come l’arcobaleno, tutti lo vedono, ma nessuno lo può prendere. A partire da questi discorsi fatti si possono accostare alcuni indizi dell’amore……la dove si tenta di definirlo ci si imbatte in una certa impossibilità….da questo possiamo pensare che l’amore ha più a che fare con ciò che non si sa, piuttosto che con quello che già si conosce. La metafora dell’arcobaleno non può che rimandare al fatto che l’amore non sembra essere riferibile ha ciò che si ha, a ciò che si possiede, è possibile dire che quando si tenta di controllare o possedere l’amore, l’amore cessa.

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