Come aiutare i bambini che hanno problemi di apprendimento

Il problema dell’apprendimento, è un problema molto diffuso in tutte le fasce d’età della scolarizzazione, è un problema che può mettere ansia ai genitori e suscitare un senso di inadeguatezza nel bambino. Ciò che per un genitore può essere d’aiuto sapere, è che di fronte ai problemi di apprendimento del proprio figlio ritengo sia utile porsi queste domande: il problema di apprendimento può dipendere da disturbi come la Dislessia, Discalculia o Disgrafia?

Questi disturbi solitamente vengono segnalati dagli insegnanti ai genitori, e quando lo si ritiene necessario, viene richiesta una valutazione testistica che possa verificare la loro presenza. È bene sapere però che i problemi di apprendimento non si esauriscono solo in queste categorie, spesso ci possono essere dei problemi comportamentali, quali, il disturbo da iperattività, oppure il disturbo dell’attenzione, che possono inficiare la possibilità di apprendimento del bambino. Anche in questo caso è necessria la valutazione di uno specialista.

Ci possono comunque essere dei bambini che non presentano questi problemi, (oppure li presentano solo marginalmente), ma  che comunque faticano notevolmente ad avere un profitto sufficiente nel percorso scolastico, questa problematica spesso la si può evidenziare in modo più specifico nelle scuole medie e nelle superiori.

Di fronte a queste difficoltà che i propri figli possono incontrare, allora un punto importante che i genitori possono andare a verificare è quello della MOTIVAZIONE.

E’ bene sapere che la motivazione allo studio non può essere considerato come un fattore innato, e non può essere considerato un fattore che “deve” essere presente per forza. Lo studio, lo studiare è una produzione culturale del nostro sociale, e dunque, come ogni produzione culturale possiede dei mediatori che lo fanno esistere e lo trasmettono. Là dove è possibile identificare dei problemi di motivazione allo studio in un bambino o in un adolescente, allora è bene andare a guardare cosa è avvenuto tra lo scolaro/studente e i mediatori. I mediatori dello studio possono essere diversi, i genitori lo possono essere sicuramente, ma anche gli insegnanti, i compagni di scuola o le amicizie in genere. Questo discorso lo faccio per poter dire che non esiste una motivazione allo studio che possa esistere fuori dai contesti interpersonali in cui vive il bambino o l’adolescente.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

×